Il figlio dell’uomo (italiano)

Aggettivi per descrivere il presidente del Consiglio Mario Monti.

Pragmatico, serio, attento, puntuale, disciplinato, cordiale, sottilmente ironico, posato, freddo, teutonico, svizzero, intelligente, professorale, prudente, esterofilo, banchiere, bancario, integerrimo, incorruttibile, gentile, programmatico, tecnico, tecnocrate, genero ideale (secondo i tedeschi), statista, statistico, attento, semplificatore, liberalizzatore, economista, economico, bocconiano, monòtono (del posto fisso).

E ancora.

Bipartisan, bilanciato, commissario, senatore, castigatore, moralizzatore, rigoroso, austero, sacrificante (ma non sacrificale), riabilitatore (di Silvio Berlusconi), tagliatore, diligente, duro, negoziatore, capace, nocchiero, abile, discreto, di poche parole, serio e sobrio, custode, composto, senza interessi personali, spassionato, dedito, rispettato, equo, redistribuente, res-publichino.

E così via.

Primo ministro dei tempi disperati, super, super-partes, superMario, accrescitore (dell’Italia), salvatore (dell’Italia), odore di viole, ubiquità e salvatore dell’Europa tutta.

“Voglio cambiare le abitudini degli italiani”, confessa oggi al Time che gli dedica la copertina. Caro Mario, facile a dirsi! Ma per questo ti mancano gli appellativi più importanti: increato, ingenerato, onnipotente.

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